QUALCHE DATO
Provincia: Cuneo
Altitudine: min 257, max 892 mslm
Latitudine: 44°39'20"16 N
Longitudine: 07°23'33"36 E
Superficie: 53,48 kmq
Abitanti: 4258 ( al 31/12/2015)
Densità demografica: 80 ab/kmq
Denominazione abitanti: Revellesi
Frazioni: Campagnole,Castello, Madonna delle Grazie,Morra San Martino, San Firmino, San Pietro, Staffarda, Tetti Pertusio.
Festa Patronale: San Biagio, febbraio.
La storia di Revello
I primi cenni storici su Revello risalgono al X secolo quando in un registro di corti viene citata come “curtis regia”, indicando così la sua derivazione da un fondo romano. Diventata feudo di signori locali, nel 1215 venne acquistata per lire 900 dal Marchese di Saluzzo, e sarà qui che il paese conosce la sua maggiore epoca di splendore. Come si può vedere dalla stampa del Blaeu su disegno di Giovanni Paolo Morosino in quello che è il famoso Theatrum Sabaudiae del 1682, Revello si presentava ( e si presenta tutt’ora) con una conformazione urbanistica tipica medioevale, fatta di mura difensive, torri, rivellini e due castelli.
Sulla sommità della collina svetta il Castello Soprano, considerato una tra le più forti ed imprendibili roccaforti difensive del Piemonte. Attualmente rimangono a testimonianza solo più alcuni ruderi essendo stato distrutto nel 1642 per volere del Cardinale Richelieu in seguito alle rivalità tra Francesi e Savoia.
Nel centro si può vedere il Castello Sottano, scelto come dimora prediletta dai Marchesi di Saluzzo Ludovico II e Margherità di Foix. Con loro alla fine del quattrocento Revello e tutto il Marchesato di Saluzzo raggiungono il massimo splendore sia politico che culturale. A questo periodo risalgono gli affreschi della Cappella Marchionale, attualmente visitabili nell’unica torre cilindrica superstite del castello dei marchesi.
Con la fine della supremazia del Marchesato nel 1548, inizia anche il declino di Revello. Passato sotto il dominio Sabaudo con la pace di Lione del 1601, fu nei secoli a seguire teatro di numerose battaglie, la più famosa la battaglia di Staffarda avvenuta nel 1690 in cui le truppe francesi del generale Catinat vandalizzarono l’Abbazia cistercense e non risparmiarono il paese e i suoi abitanti.